Tampon Tax eliminata nel Regno Unito: nel 2021 con la Brexit la Gran Bretagna rinuncia anche alla tassa sugli assorbenti del 5%, tra le più discusse dell’UE.
La Brexit porta con sé una grande novità nel Regno Unito: dal 1° gennaio è scomparsa a Londra la tampon tax, ovvero l’Iva sui prodotti igienici (compresi gli assorbenti femminili), tassati fino a questo momento al 5%. Un’ingiustizia di cui la Gran Bretagna si è liberata grazie all’uscita dall’Europa, regalando una grande gioia alle associazioni che da vent’anni chiedono con insistenza al governo di eliminare una tassa ritenuta da tutti come sessista. Una vittoria che fa rumore anche in Italia, dove l’aliquota, nonostante le proteste, resta ancora al 22%.
Il Regno Unito elimina la tampon tax
L’iniziativa ha un valore non solo e non tanto economico, quanto soprattutto simbolico. Secondo le stime del Tesoro britannico, infatti, l’eliminazione della tassa permetterà alle donne inglesi di risparmire circa 40 sterline nel corso della loro vita.
Il vero valore di questa novità sta nell’aver finalmente eliminato un tributo ritenuto da tutti come simbolo della disparità di genere che ancora oggi affligge la società occidentale. Spiega Felicia Willow, direttrice della ong Fawcett Society, come riportato da Avvenire: “È stata una lunga strada per raggiungere questo punto, ma alla fine la tassa sessista che vedeva i prodotti igienici classificati come non-essenziali, oggetti di lusso, può essere consegnata ai libri di storia“.
Un grande passo che arriva nell’anno in cui la Scozia diventerà il primo paese ad eliminare del tutto il costo dei prodotti legati al ciclo, diventando un vero esempio di civiltà per il mondo intero. Va detto, infatti, che in tutto il pianeta finora solo cinque Stati, al di fuori del Regno Unito, hanno cancellato le tasse sui prodotti sanitari femminili: Canada, India, Australia, Kenya e USA. E l’Italia?
Tampon Tax in Italia
Il nostro paese anche in questo caso non si dimostra particolarmente all’avanguardia. Da anni infatti diverse associazioni stanno lottando per cercare di far scendere l’aliquota Iva del 22% ancora legata ai prodotti riguardanti il ciclo, ritenuti dalla legge dei beni di consumo come tutti gli altri. Nel nostro paese al momento l’Iva al 5% è in vigore dal 2020 solo sugli assorbenti compostabili o lavabili e per le coppette mestruali. E le cose non sono destinate a cambiare nel giro di pochi mesi.